Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA XIII
 
 IARBA e ARASPE
 
 ARASPE
 Dove corri o signore?
 IARBA
400Il rivale a svenar.
 ARASPE
                                   Come lo speri?
 Ancora i tuoi guerrieri
 il tuo voler non sanno.
 IARBA
 Dove forza non val giunga l'inganno.
 ARASPE
 E vuoi la tua vendetta
405con la taccia comprar di traditore?
 IARBA
 Araspe, il mio favore
 troppo ardito ti fe'. Tanta baldanza
 sai che punir potrei.
 Chi son io ti rammenta e chi tu sei.
 ARASPE
 
410   Infelice e sventurato
 potrà farmi il tuo rigore
 ma infedel, ma traditore
 l'ira tua non mi farà.
 
    La mia fede e l'onor mio
415pur fra l'onde dell'oblio
 agl'Elisi passerà. (Parte)