Siroe, Torino, Reale, 1757

 SCENA IX
 
 ARASSE
 
 ARASSE
 Non tradirò per lei
 l'amicizia e il dover. Chi sa qual sia
 la taciuta cagione, ond'è sdegnata?
330Sarà ingiusta o leggiera. È stile usato
 del molle sesso. Oh quanto,
 quanto, donne leggiadre,
 saria più caro il vostro amore a noi,
 se costanza e beltà s'unisse in voi!
 
335   L'onda che mormora
 tra sponda e sponda,
 l'aura che tremola
 tra fronda e fronda
 è meno instabile
340del vostro cor.
 
    Pur l'alme semplici
 de' folli amanti
 sol per voi spargono
 sospiri e pianti;
345e da voi sperano
 fede in amor. (Parte)