Siroe, Torino, Reale, 1757

 SCENA III
 
 COSROE e poi EMIRA
 
 COSROE
 Vediam fin dove giunge
1210del mio destino il barbaro rigore;
 tutto soffrir saprò...
 EMIRA
                                      Rendi, o signore,
 libero il prence al popolo sdegnato.
 Minaccia in ogni lato
 co' fremiti confusi
1215la plebe insana; e s'ode in un momento
 di Siroe il nome in cento bocche e cento.
 COSROE
 Tanto crebbe il tumulto?
 EMIRA
                                                Ogni alma vile
 divien superba. In mille destre e mille
 splendono i nudi acciari; e fuor dell'uso
1220i tardi vecchi, i timidi fanciulli
 fatti arditi e veloci
 somministrano l'armi a' più feroci.
 COSROE
 Se ancor pochi momenti
 l'impeto si sospende, io più nol temo.
 EMIRA
1225Perché?
 COSROE
                  Già il fido Arasse
 corse a svenar per mio comando il figlio.
 EMIRA
 E potesti così... Rivoca, oh dio!
 la sentenza funesta;
 nunzio n'andrò di tua pietade io stesso...
1230Porgimi il regio impronto.
 COSROE
                                                   Invan lo chiedi;
 la sua morte mi giova.
 EMIRA
                                           Ah Cosroe, e come
 così da te diverso? E dove or sono
 tante virtù già tue compagne al trono?
 Che mai dirà la Persia?
1235Il mondo che dirà? Fosti finora
 amor de' tuoi vassalli,
 terror de' tuoi nemici;
 l'armi tue vincitrici
 colà sul ricco Gange,
1240colà del Nilo in su le foci estreme
 e l'Indo e l'Etiope ammira, e teme.
 Quanto perdi in un punto! Ah se ti scordi
 le leggi di natura,
 un fatto sol tutti i tuoi pregi oscura.
1245Deh con miglior consiglio...
 COSROE
 Ma Siroe è un traditor.
 EMIRA
                                             Ma Siroe è figlio,
 figlio che di te degno
 dalle paterne imprese
 l'arte di trionfar sì bene apprese,
1250che fu bambino ancora
 la delizia di Cosroe e la speranza.
 So che a pugnar qualora
 partisti armato o vincitor tornasti,
 gli ultimi e i primi baci erano i suoi;
1255ed ei lieto e sicuro
 al tuo collo stendea la mano imbelle;
 né il sanguinoso lume
 temea dell'elmo o le tremanti piume.
 COSROE
 Che mi rammenti!
 EMIRA
                                      Ed or quel figlio istesso,
1260quello s'uccide; e chi l'uccide? Il padre.
 COSROE
 Oh dio! Più non resisto.
 EMIRA
                                              Ah se alcun premio
 merita la mia fé, Siroe non mora.
 Vado? Risolvi. Or ora
 trattener non potrai la sua ferita.
 COSROE
1265Prendi, vola a salvarlo. (Gli dà l’impronto regio)
 EMIRA
                                             Io torno in vita.