Siroe, Torino, Reale, 1757

 SCENA V
 
 COSROE ed ARASSE
 
 COSROE
 Ove son? Che m'avvenne? E vivo ancora!
 ARASSE
 Consolati, signor. Pensa per ora
 a conservarti il vacillante impero;
 pensa alla pace tua.
 COSROE
                                      Pace non spero.
1310Ho nemici i vassalli,
 ho la sorte nemica; il cielo istesso
 astri non ha per me che sian felici;
 ed io sono il peggior de' miei nemici.
 
    Gelido in ogni vena
1315scorrer mi sento il sangue.
 L'ombra del figlio esangue
 m'ingombra di terror.
 
    E per maggior mia pena
 veggio che fui crudele
1320a un'anima fedele,
 a un innocente cor. (Parte)