Siroe, Torino, Reale, 1757

 SCENA XII
 
 SIROE, EMIRA e MEDARSE
 
 MEDARSE
 Numi! Ognun m'abbandona.
 EMIRA
                                                       Andiamo, o caro. (A Siroe)
 Dell'amica fortuna
1440non si trascuri il dono.
 Siegui i miei passi, ecco la via del trono.
 SIROE
 È pur vero, idol mio,
 che non mi sei nemica? Oh dio! Che pena
 il crederti infedele!
 EMIRA
                                      E tu potesti
1445dubitar di mia fé?
 SIROE
                                     Perdona, o cara.
 Tanto in odio alle stelle oggi mi vedo
 che per mio danno ogn'impossibil credo.
 EMIRA
 
    Ch'io mai vi possa
 lasciar d'amare
1450non lo credete,
 pupille care;
 né men per gioco
 v'ingannerò.
 
    Voi foste e siete
1455le mie faville
 e voi sarete,
 care pupille,
 il mio bel foco,
 finch'io vivrò. (Parte)