Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA II
 
 SELENE e detti
 
 SELENE
585Chi sciolse i lacci tuoi? Qual folle ardire
 nella regia ti guida? E non paventi
 dell'offesa regina i sdegni accesi?
 IARBA
 Solo a farmi temer finora appresi.
 SELENE
 Solo a farsi temer! Quell'empio core
590odio mi desta in seno e non paura.
 IARBA
 La debolezza tua ti fa sicura.
 
    Leon, ch'errando vada
 per la natia contrada,
 se un agnellin rimira
595non si commove all'ira
 nel generoso cor.
 
    Ma se venir si vede
 orrida tigre in faccia
 l'assale e la minaccia,
600perché sol quella crede
 degna del suo furor. (Parte)