Siroe, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA XIV
 
 COSROE, EMIRA, MEDARSE e LAODICE
 
 COSROE
 Olà, s'osservi il prence. (Alle guardie verso la scena)
 EMIRA
                                              Alla tua cura
 io veglierò.
 MEDARSE
                        Quand'hai tant'alme fide,
510paventi un traditor?
 LAODICE
                                        Troppo t'affanni.
 COSROE
 Chi sa qual sia fedele e qual m'inganni?
 EMIRA
 E puoi temer di me?
 COSROE
                                         No, caro Idaspe.
 Anzi tutta confido
 al tuo bel cor la sicurezza mia.
515Scopri l'indegna trama
 ed in Cosroe difendi un re che t'ama.
 EMIRA
 Ad anima più fida
 commetter non potevi il tuo riposo.
 Del mio dover geloso, il sangue istesso
520io verserò, signor, quando non basti
 tutta l'opra e il consiglio.
 COSROE
 Trovo un amico, allor che perdo un figlio.
 
    Dal torrente, che ruina
 per la gelida pendice,
525sia riparo a un infelice
 la tua bella fedeltà.
 
    Il periglio s'avvicina;
 a fuggirlo è incerto il piede;
 se gli manca la tua fede,
530altra scorta un re non ha. (Parte)