Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA V
 
 DIDONE con foglio, OSMIDA
 
 DIDONE
 Già so che si nasconde
 de' Mori il re sotto il mentito Arbace.
640Ma sia qual più gli piace, egli m'offese
 e senz'altra dimora
 o suddito o sovrano io vuo' che mora.
 OSMIDA
 Sempre in me de' tuoi cenni
 il più fedele esecutor vedrai.
 DIDONE
645Premio avrà la tua fede.
 OSMIDA
 Eh qual premio o regina? Adopro invano
 per te fede e valore.
 Occupa solo Enea tutto il tuo core.
 DIDONE
 Taci, non rammentar quel nome odiato.
650È un perfido e un ingrato,
 è un'alma senza legge e senza fede.
 Contro me stessa ho sdegno
 perché finor l'amai.
 OSMIDA
 Se lo torni a mirar ti placherai.
 DIDONE
655Ritornarlo a mirar! Per finch'io viva
 mai più non mi vedrà quell'alma rea.