Siroe, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA XV
 
 EMIRA
 
 EMIRA
 Sì diversi sembianti
1095per odio e per amore or lascio, or prendo
 ch'io me stessa talor né meno intendo.
 Odio il tiranno ed a svenarlo io sola
 mille non temerei nemiche squadre;
 ma penso poi che del mio bene è padre.
1100Amo Siroe e mi pento
 d'esser io la cagion del suo periglio;
 ma penso poi che del tiranno è figlio.
 Così sempre il mio core
 è infelice nell'odio e nell'amore.
 
1105   Non vi piacque, ingiusti dei,
 ch'io nascessi pastorella;
 altra pena or non avrei
 che la cura d'un'agnella,
 che l'affetto d'un pastor.
 
1110   Ma chi nasce in regia cuna
 più nemica ha la fortuna,
 che nel trono ascosi stanno
 e l'inganno ed il timor.
 
 Fine dell’atto secondo