Siroe, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA II
 
 LAODICE e detto
 
 LAODICE
 Mio re, che fai? Freme alla reggia intorno
 un sedizioso stuol che Siroe chiede.
 COSROE
1155L'avrà, l'avrà. Già d'un mio fido al braccio
 la sua morte è commessa; e forse adesso
 per le aperte ferite
 fugge l'anima rea. Così gliel rendo.
 LAODICE
 Misera me, che intendo!
1160E che facesti mai!
 COSROE
 Che feci? Io vendicai
 l'offesa maestà, l'amore offeso,
 i tuoi torti ed i miei.
 LAODICE
 Ah che ingannato sei! Sospendi il cenno.
1165Nell'amor tuo giammai
 il prence non t'offese; io t'ingannai.
 COSROE
 Che dici!
 LAODICE
                    Amore invano
 chiesi da Siroe e il suo disprezzo volli
 con l'accusa punir.
 COSROE
                                     Tu ancor tradirmi?
 LAODICE
1170Sì, Cosroe, ecco la rea;
 questa s'uccida e l'innocente viva.
 COSROE
 Innocente chi vuol la morte mia?
 Viva chi t'innamora?
 È reo di fellonia;
1175è reo perché ti piace e vuo' che mora.
 LAODICE
 La vita d'un tuo figlio è sì gran dono
 ch'io temeraria sono
 se spero d'ottenerlo! A che giovate,
 sembianze sfortunate?
1180Se placarti non sanno,
 mai non m'amasti e fu l'amore inganno.
 COSROE
 Purtroppo, anima ingrata, io t'adorai.
 Fin della Persia al trono
 sollevarti volea; né tutto ho detto.
1185Ho mille cure in petto,
 ti conosco infedele
 e pur, chi 'l crederia? nell'alma io sento
 che sei gran parte ancor del mio tormento.
 LAODICE
 Dunque alle mie preghiere
1190cedi, o signor. Sia salvo il prence e poi
 uccidimi, se vuoi. Sarò felice,
 se il mio sangue potrà...
 COSROE
                                              Parti, Laodice.
 Chiedendo la sua vita,
 colpa gli accresci e il tuo pregar m'irrita.
 LAODICE
 
1195   Se il caro figlio
 vede in periglio,
 diventa umana
 la tigre ircana
 e lo difende
1200dal cacciator.
 
    Più fiero core
 del tuo non vidi;
 non senti amore,
 la prole uccidi;
1205empio ti rende
 cieco furor. (Parte)