Siroe, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA ULTIMA
 
 MEDARSE, LAODICE e detti
 
 MEDARSE
 Padre.
 LAODICE
                Signor.
 MEDARSE
                                Del mio fallir ti chiedo
 il perdono o la pena.
 LAODICE
                                        Anch'io son rea;
 vengo al giudice mio; l'incendio acceso
1505in gran parte io destai.
 COSROE
                                            Siroe è l'offeso.
 SIROE
 Nulla Siroe rammenta. E tu, mio bene, (Ad Emira)
 deponi alfin lo sdegno. Ah, mal s'unisce
 con la nemica mia la mia diletta.
 O scordati l'amore o la vendetta.
 EMIRA
1510Più resister non posso. Io con l'esempio
 di sì bella virtù l'odio abbandono.
 COSROE
 E perché quindi il trono
 sia per voi di piacer sempre soggiorno,
 Siroe sarà tuo sposo.
 EMIRA e SIROE
                                        Oh lieto giorno! (Siegue l’incoronazione di Siroe)
 COSROE
1515Ecco, Persia, il tuo re. Passi dal mio
 su quel crin la corona; io stanco alfine
 volentier la depongo. Ei, che a giovarvi
 fu da' prim'anni inteso,
 saprà con più vigor soffrirne il peso.
 CORO
 
1520   I suoi nemici affetti
 di sdegno e di timor
 il placido pensier
 più non rammenti.
 
    Se nascono i diletti
1525dal grembo del dolor,
 oggetto di piacer
 sono i tormenti.
 
 FINE