Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA X
 
 OSMIDA
 
 OSMIDA
 A ragione infedele
 con Didone son io. Così punisco
795l'ingiustizia di lei che mai non diede
 un premio alla mia fede.
 Mi rimprovera invano
 quel resto di virtù che al cor favella.
 La speranza d'un trono è troppo bella.
 
800   Son quest'idoli vani
 di gloria e di virtù
 nomi di servitù
 che il volgo adora.
 
    Ma poi quel volgo istesso
805dalla potenza oppresso
 nel giudicar s'inganna
 e quel che in sé condanna
 in altri onora. (Parte)