Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA XIV
 
 SELENE
 
 SELENE
 Chi udì, chi vide mai
 del mio più strano amor, sorte più ria.
 Taccio la fiamma mia
 e vicina al mio bene
895so scoprirgli l'altrui, non le mie pene.
 
    Veggio la sponda,
 sospiro il lido
 e pur dall'onda
 fuggir non so.
 
900   Se il mio dolore
 scoprir diffido,
 pietoso amore,
 che mai farò. (Parte)