Catone in Utica, Roma, Bernabò, 1728

 SCENA VII
 
 CESARE e dette in disparte
 
 CESARE
                                                    Il calle angusto (Guardando la scena)
 qui si dilata, ai noti segni il varco
 non lungi esser dovrà! Floro. M'ascolti? (Voltandosi indietro)
 Floro. Nol veggio più. Fin qui condurmi,
1505poi dileguarsi! Io fui
 troppo incauto in fidarmi. Eh non è questo
 il primo ardir felice. Io di mia sorte
 feci in rischio maggior più certa prova.
 EMILIA
 Ma questa volta il suo favor non giova. (Esce)
 MARZIA
1510(O sorte!)
 CESARE
                      Emilia armata!
 EMILIA
                                                    È giunto il tempo
 delle vendette mie.
 CESARE
                                      Fulvio ha potuto
 ingannarmi così!
 EMILIA
                                  No, dell'inganno
 tutta la gloria è mia. Della sua fede
 giurata a te contro di te mi valsi.
1515Perché impedisse il tuo ritorno al campo,
 a Fulvio io figurai
 d'Utica su le porte i tuoi perigli.
 Per condurti ove sei, Floro io mandai
 con simulato zelo a palesarti
1520questa incognita strada. Or dal mio sdegno
 se puoi t'invola.
 CESARE
                                Un feminil pensiero
 quanto giunge a tentar!
 EMILIA
                                              Forse volevi
 che insensati gli dei sempre i tuoi falli
 soffrissero così? Che sempre il mondo
1525pianger dovesse in servitù dell'empio
 suo barbaro oppressor? Che l'ombra grande
 del tradito Pompeo
 eternamente invendicata errasse?
 Folle, contro i malvaggi
1530quando più gli assicura,
 allor le sue vendette il ciel matura.
 CESARE
 Alfin che chiedi?
 EMILIA
                                  Il sangue tuo.
 CESARE
                                                             Sì lieve
 non è l'impresa.
 EMILIA
                                 Or lo vedremo.
 MARZIA
                                                               (Oh dio).
 EMILIA
 Olà costui svenate. (Esce la gente di Emilia)
 CESARE
1535Prima voi caderete. (Cava la spada)
 MARZIA
                                        Empi fermate.
 CESARE
 (Marzia!)
 EMILIA
                     (Che veggio!)
 MARZIA
                                                E di tradir non sente
 vergogna Emilia!
 EMILIA
                                   E di fuggir con lui
 non ha Marzia rossore?
 CESARE
                                             (O strani eventi!)
 MARZIA
 Io con Cesare! Menti.
1540L'ira del padre ad evitar m'insegna
 giusto timor.