Catone in Utica, Venezia, Buonarigo, 1729

 SCENA VIII
 
 EMILIA sola
 
 EMILIA
 Se gli altrui folli amori ascolto e soffro
 e s'io respiro ancor doppo il tuo fato
 perdona, o sposo amato.
 Perdona; a vendicarmi
350non mi restano altr'armi. A te gli affetti
 tutti donai, per te li serbo e quando
 termini il viver mio saranno ancora
 al primo nodo avvinti,
 s'è ver ch'oltre la tomba aman gli estinti.
 
355   O nel sen di qualche stella
 o sul margine di Lete
 se mi attendi anima bella
 non sdegnarti, anch'io verrò.
 
    Sì verrò ma voglio pria
360che preceda all'ombra mia
 l'ombra rea di quel tiranno
 che a tuo danno il mondo armò. (Parte)