Catone in Utica, Venezia, Buonarigo, 1729

 SCENA IX
 
  Fabriche in parte rovinate vicino al soggiorno di Catone.
 
 CESARE e FULVIO
 
 CESARE
 Giunse dunque a tentarti
 d'infedeltade Emilia e tanto spera
365dall'amor tuo?
 FULVIO
                              Sì, ma per quanto io l'ami
 amo più la mia gloria.
 Infido a te mi finsi
 per sicurezza tua, così palesi
 saranno i suoi disegni.
 CESARE
                                            A Fulvio amico
370tutto fido me stesso; or mentre io vado
 il campo a riveder qui resta e siegui
 il suo core a scoprir.
 FULVIO
                                       Tu parti?
 CESARE
                                                           Io deggio
 prevenire i tumulti
 che la tardanza mia destar potrebbe.
 FULVIO
375E Catone?
 CESARE
                      A lui vanne e l'assicura
 che pria che giunga a mezzo il corso il giorno
 a lui farò ritorno.
 FULVIO
                                  Andrò ma veggio
 Marzia che viene.
 CESARE
                                   In libertà mi lascia
 un momento con lei, finora invano
380la ricercai. T'è noto...
 FULVIO
                                         Io so che l'ami,
 so che t'adora anch'ella e so per prova
 qual piacer si ritrova
 dopo lunga stagion nel dolce istante
 che rivede il suo bene un fido amante. (Parte)