Catone in Utica, Venezia, Buonarigo, 1729, II edizione

 SCENA PRIMA
 
  Allogiamenti militari su le rive del fiume Bagrada con varie isole che communicano fra loro per diversi ponti.
 
 CATONE con seguito e MARZIA, indi ARBACE
 
 MARZIA
 Nelle nove diffese
 che la tua cura aggiunge, io veggio o padre
605segni di guerra e pur sperai vicina
 la sospirata pace.
 CATONE
                                  Il solo aspetto
 di Cesare seduce i miei più fidi.
 ARBACE
 Signor, già de' Numidi
 giunser le schiere; eccoti un nuovo pegno
610della mia fedeltà.
 CATONE
                                   Non basta Arbace
 per togliermi i sospetti.
 ARBACE
                                              Oh dei tu credi...
 CATONE
 Sì, poca fede in te.
 ARBACE
                                     Ah Marzia, al padre
 ricorda la mia fé, vedi a qual segno
 giunge la mia sventura.
 MARZIA
                                              E qual soccorso
615darti poss'io?
 ARBACE
                            Tu mi consiglia almeno.
 MARZIA
 Consiglio a me si chiede!
 Servi al dovere e non mancar di fede.
 ARBACE
 (Che crudeltà!)
 CATONE
                               Già il suo consiglio udisti, (Ad Arbace)
 or che risolvi?
 ARBACE
                             Ah se fui degno mai
620dell'amor tuo, soffri l'indugio, io giuro
 per quanto ho di più caro,
 ch'è l'onor mio, ch'io ti sarò fedele.
 Il domandarti alfine
 che l'imeneo nel nuovo dì succeda
625sì gran colpa non è.
 CATONE
                                      Via, si conceda.
 Ma dentro a queste mura
 finché sposo di lei te non rimiro
 Cesare non ritorni.
 MARZIA
                                      (Oh dei!)
 ARBACE
                                                          (Respiro).
 MARZIA
 Ma questo a noi che giova?
 CATONE
                                                    In simil guisa
630d'entrambi io mi assicuro. Impegna Arbace
 con obligo maggior la propria fede
 e Cesare, se il vede
 più stretto a noi, non può di lui fidarsi.
 MARZIA
 E dovrà dilungarsi
635per sì lieve cagione affar sì grande?
 ARBACE
 Marzia sia con tua pace
 t'opponi a torto. Al tuo riposo e al mio
 saggiamente ei provide.
 MARZIA
                                               E tu sì franco
 a me parli così né ti sovviene
640a chi manchi, se vanno
 le speranze di tanti in abbandono?
 ARBACE
 Servo al dovere e mancator non sono.
 CATONE
 Marzia t'acchetta; al nuovo giorno o prence
 sieguan le nozze, io tel consento; intanto
645ad impedir di Cesare il ritorno
 mi porto in questo punto. (In atto di partire)
 MARZIA
 (Dei che farò!)