Didone abbandonata, Venezia, Rossetti, 1725

 SCENA XII
 
 DIDONE, SELENE, ARASPE
 
 ARASPE
                                             Al tuo periglio
 pensa o Didone.
 SELENE
                                 E pensa
 a ripararne il danno.
 DIDONE
 Non fo poco s'io vivo in tanto affanno.
 Va' tu cara Selene,
1315provedi, ordina, assisti in vece mia,
 non lasciarmi, se m'ami, in abbandono.
 SELENE
 Ah che di te più sconsolata io sono. (Parte)