Didone abbandonata, Madrid, Mojados, 1752

 SCENA X
 
 IARBA, ARASPE e detti
 
 IARBA
 Tutta ho scorsa la reggia
 cercando Enea né ancor m'incontro in lui.
 ARASPE
 Forse quindi partì.
 IARBA
                                      Fosse costui? (Vedendo Enea)
305Affricano alle vesti ei non mi sembra.
 Stranier dimmi, chi sei? (Ad Enea)
 ARASPE
 Quanto piace quel volto agli occhi miei. (Vedendo Selene)
 ENEA
 Troppo bella Selene... (Dopo aver guardato Iarba)
 IARBA
                                           Olà non odi? (Ad Enea)
 ENEA
 Troppo ad altri pietosa... (Come sopra)
 SELENE
310(Che superbo parlar). (Guardando Iarba)
 ARASPE
                                            (Quanto è vezzosa!) (Come sopra)
 IARBA
 O palesa il tuo nome o ch'io... (Ad Enea)
 ENEA
                                                         Qual dritto
 hai tu di dimandarne? A te che giova?
 IARBA
 Ragione è il piacer mio.
 ENEA
                                              Fra noi non s'usa
 di rispondere a stolti. (Vuol partire)
 IARBA
                                           A questo acciaro... (Volendo cavar la spada, Selene lo ferma)
 SELENE
315Sugli occhi di Selene,
 nella reggia di Dido un tanto ardire?
 IARBA
 Di Iarba al messaggiero
 sì poco di rispetto?
 SELENE
                                      Il folle orgoglio
 la regina saprà.
 IARBA
                               Sappialo; intanto
320mi vegga ad onta sua troncar quel capo
 e a quel d'Enea congiunto
 dell'offeso mio re portarlo a' piedi.
 ENEA
 Difficile sarà più che non credi.
 IARBA
 Tu potrai contrastarlo? O quell'Enea
325che per glorie raconta
 tante perdite sue?
 ENEA
                                    Cedono assai
 in confronto di glorie
 alle perdite sue le tue vittorie.
 IARBA
 Ma tu chi sei che tanto
330meco per lui contrasti?
 ENEA
 Son un che non ti teme e ciò ti basti.
 
    Quando saprai chi sono,
 sì fiero non sarai
 né parlerai così.
 
335   Brama lasciar le sponde
 quel passaggiero ardente,
 fra l'onde poi si pente,
 se ad onta del nocchiero,
 dal lido si partì. (Parte)