Didone abbandonata, Madrid, Mojados, 1752

 SCENA XIII
 
 IARBA ed ARASPE
 
 ARASPE
 Dove corri, o signore?
 IARBA
 Il rivale a svenar.
 ARASPE
                                   Come lo speri?
 Ancora i tuoi guerrieri
375il tuo voler non sanno.
 IARBA
 Dove forza non val, giunga l'inganno.
 ARASPE
 E vuoi la tua vendetta
 colla taccia comprar di traditore?
 IARBA
 Araspe, il mio favore
380troppo ardito ti fe'. Più franco all'opre
 e men pronto ai consigli io ti vorrei.
 Chi son io ti rammenta e chi tu sei.
 
    Non ho pace, non trovo respiro
 se quell'empio svenato non cade,
385smanio, fremo, m'accendo, m'adiro
 e il mio sdegno ritegno non ha.
 
    Tal se cresce per piena il torrente,
 campi, armenti ravvolge fra l'onde
 e le sponde portando sul dorso,
390più nel corso fremendo sen va. (Partono)