Didone abbandonata, Madrid, Mojados, 1752

 SCENA XIV
 
 Tempio di Nettuno con simulacro del medesimo.
 
 ENEA e OSMIDA
 
 OSMIDA
 Come! Da' labbri tuoi
 Dido saprà che abbandonar la vuoi?
 Ah taci per pietà
 e risparmia al suo cor questo tormento.
 ENEA
395Il dirlo è crudeltà
 ma sarebbe il tacerlo un tradimento.
 OSMIDA
 Benché costante, io spero
 che al pianto suo tu cangerai pensiero.
 ENEA
 Può togliermi di vita
400ma non può il mio dolore
 far ch'io manchi alla patria, al genitore.
 OSMIDA
 O generosi detti!
 Vincere i propri affetti
 avanza ogn'altra gloria.
 ENEA
405Quanto costa però questa vittoria.