Ezio, Venezia, Buonarigo, 1728

 SCENA II
 
 VALENTINIANO senza manto e senza lauro con spada nuda, seguito di pretoriani, e detti
 
 VALENTINIANO
640Ogni via custodite ed ogn'ingresso. (Partono alcuni pretoriani)
 MASSIMO
 (Egli vive, o destin!)
 VALENTINIANO
                                        Massimo, Fulvia
 chi creduto l'avria?
 MASSIMO
                                      Signor, che avvenne?
 VALENTINIANO
 Ah maggior fellonia mai non s'intese!
 FULVIA
 (Misero genitor!)
 MASSIMO
                                   (Tutto comprese).
 VALENTINIANO
645Di chi deggio fidarmi? I miei più cari
 m'insidiano la vita.
 MASSIMO
 (Ardir). Come? E potrebbe
 un'anima sì rea trovarsi mai?
 VALENTINIANO
 Massimo, e pur si trova e tu lo sai.
 MASSIMO
650Io!
 VALENTINIANO
         Sì. Ma il ciel difende
 le vite de' monarchi. Emilio invano
 trafiggermi sperò. Nel sonno immerso
 credea trovarmi e s'ingannò. L'intesi
 del mio notturno albergo
655l'ingresso penetrare. Ai dubbi passi,
 al tentar delle piume
 previdi un tradimento. In piè balzai,
 strinsi un acciar; contro il fellon che fugge
 fra l'ombre i colpi affretto; accorre al grido
660stuol di custodi e delle aperte loggie
 mi veggo al lume inaspettato e nuovo
 sanguigno il ferro, il traditor non trovo.
 MASSIMO
 Fors'Emilio non fu.
 VALENTINIANO
                                      La nota voce
 ben riconobbi al grido, onde si dolse
665allor che lo piagai.
 MASSIMO
                                    Ma per qual fine
 un tuo servo arrischiarsi al colpo indegno?
 VALENTINIANO
 Il servo lo tentò, d'altri è il dissegno.
 FULVIA
 (Oh dio).
 MASSIMO
                     Lascia ch'io vada
 in traccia del fellon.
 VALENTINIANO
                                       Cura è di Varo.
670Tu non partire.
 MASSIMO
                               (Ah son perduto!) Io forse
 meglio di lui potrò...
 VALENTINIANO
                                        Massimo amico
 non lasciarmi così. Se tu mi lasci
 donde spero consiglio e donde aita?
 MASSIMO
 T'ubbidisco. (Io respiro).
 FULVIA
                                                 (Io torno in vita).
 MASSIMO
675Ma chi del tradimento
 tu credi autor?
 VALENTINIANO
                              Puoi dubitarne? In esso
 Ezio non riconosci? Ah se mai posso
 convincerlo abbastanza, i giorni suoi
 l'error mi pagheranno.
 FULVIA
680(Mancava all'alma mia quest'altro affanno).
 MASSIMO
 Io non so figurarmi
 in Ezio un traditor. D'esserlo almeno
 non ha ragion; benignamente accolto...
 applaudito da te... come avria core?...
685È ben ver che l'amore,
 l'ambizion, la gelosia, la lode
 contamina talor d'altrui la fede.
 Ezio amato si vede,
 è pien d'una vittoria,
690arbitro è delle schiere...
 Eh potrebbe scordarsi il suo dovere.
 FULVIA
 Tu lo conosci ed in tal guisa, o padre,
 parli di lui?
 MASSIMO
                         Son d'Ezio amico, è vero,
 ma suddito d'Augusto.
 VALENTINIANO
                                            E Fulvia tanto
695diffende un traditore? Ah che il sospetto
 del geloso mio cor vero diviene.
 MASSIMO
 Credi Fulvia capace
 d'altro amor che del tuo? T'inganni; in lei
 è pietà la difesa e non amore.
700La minaccia, l'orrore
 di castigo e di morte
 la fanno impietosir. Del sesso imbelle
 la natia debolezza ancor non sai?