Ezio, Venezia, Buonarigo, 1728

 SCENA IX
 
 ONORIA e detti
 
 ONORIA
                              Liete novelle Augusto.
 VALENTINIANO
 Che reca Onoria? Il volto suo ridente
1490felicità promette.
 ONORIA
                                   Ezio è innocente.
 VALENTINIANO
 Come?
 ONORIA
                 Emilio parlò. L'empio ministro
 nelle mie stanze io ritrovai celato
 già vicino a morir.
 MASSIMO
                                     (Son disperato).
 VALENTINIANO
 Nelle tue stanze!
 ONORIA
                                 Sì. Da te ferito
1495la scorsa notte, ivi s'ascose. Intesi
 dal labro suo ch'Ezio è innocente. Augusto,
 non mentisce chi more.
 VALENTINIANO
                                              E l'alma rea
 che gli commise il colpo
 almen ti palesò?
 ONORIA
                                 Mi disse: «È quella
1500che a Cesare è più cara e che da lui
 fu oltraggiata in amor».
 VALENTINIANO
                                              Ma il nome?
 ONORIA
                                                                       Emilio
 a dirlo si accingea; tutta sui labri
 l'anima fuggitiva egli raccolse
 ma l'estremo sospiro il nome involse.
 VALENTINIANO
1505O sventura!
 MASSIMO
                         (O periglio!)
 FULVIA
                                                   Or di' tiranno
 s'era infido il mio sposo?
 Se fu giusto il punirlo? Or che mi giova
 che tu il pianga innocente? Or chi la vita
 empio gli renderà?
 ONORIA
                                      Fulvia che dici?
1510Ezio morì?
 FULVIA
                        Sì principessa. Ah fuggi
 dal barbaro germano; egli è una fiera
 che si pasce di sangue
 e di sangue innocente. Ognun si guardi,
 egli ha vinto i rimorsi, orror non sente
1515della sua crudeltà, gloria non cura.
 Pur la tua vita Onoria è mal sicura.
 ONORIA
 Ah inumano! E potesti...
 VALENTINIANO
                                               Onoria, oh dio
 non insultarmi. Io lo conosco, errai.
 Ma di pietà son degno
1520più che d'accuse. Il mio timor consiglia.
 Son questi i miei più cari; in qual di loro
 cercherò il traditor, s'io non gli offesi?
 ONORIA
 Chi mai non offendesti! Il tuo pensiero
 il passato raccolga e non si scordi
1525di Massimo la sposa, i folli amori,
 l'insidiata onestà.
 MASSIMO
                                   (Come salvarmi!)
 VALENTINIANO
 E dovrò figurarmi
 che i benefici miei meno ei rammenti
 che un giovanil trasporto!
 ONORIA
                                                 E ancor non sai
1530che l'offensore oblia
 ma non l'offeso i ricevuti oltraggi?
 FULVIA
 (Ecco il padre in periglio).
 VALENTINIANO
                                                   Ah che purtroppo
 tu dici il ver. Ma che farò?
 ONORIA
                                                  Consigli
 or pretendi da me? Se fosti solo
1535a fabricarti il danno,
 solo al riparo tuo pensa, o tiranno.