Didone abbandonata, Madrid, Mojados, 1752

 SCENA VI
 
 IARBA solo
 
 IARBA
 Così strane venture io non intendo.
 Pietà nel mio nemico,
720infedeltà nel mio seguace io trovo.
 Ah forse a danno mio
 l'uno e l'altro congiura.
 Ma di lor non ho cura,
 pietà finga il rivale,
725sia l'amico fallace,
 non sarà di timor Iarba capace.
 
    Fosca nube il sol ricopra
 o si scopra il ciel sereno,
 non si cangia il cor nel seno,
730non si turba il mio pensier.
 
    Le vicende della sorte
 imparai con alma forte
 dalle fasce a non temer. (Parte)