Ezio, Roma, Zempel e de Mey, 1729

 SCENA II
 
 VALENTINIANO senza manto e senza lauro con spada nuda, seguito di pretoriani e detti
 
 VALENTINIANO
 Ogni via custodite ed ogni ingresso. (Parlando ad alcuni di essi che partono)
 MASSIMO
 (Egli vive! O destin).
 VALENTINIANO
                                         Massimo, Fulvia
 chi creduto l'avria.
 MASSIMO
                                     Signor che avvenne?
 VALENTINIANO
650Ah maggior fellonia mai non s'intese!
 FULVIA
 (Misero genitor!) (Da sé)
 MASSIMO
                                    (Tutto comprese).
 VALENTINIANO
 Di chi deggio fidarmi? I miei più cari
 m'insidiano la vita.
 MASSIMO
 (Ardir). Come? E potrebbe
655un'anima sì rea trovarsi mai?
 VALENTINIANO
 Massimo e pur si trova e tu lo sai.
 MASSIMO
 Io!
 VALENTINIANO
         Sì, ma il ciel difende
 le vite de' monarchi. Emilio invano
 trafiggermi sperò; nel sonno immerso
660credea trovarmi e s'ingannò. L'intesi
 del mio notturno albergo
 l'ingresso penetrare. Ai dubbi passi,
 al tentar delle piume
 previdi un tradimento. In piè balzai,
665strinsi un acciar; contro il fellon che fugge
 fra l'ombre i colpi affretto; accorre al grido
 stuol di custodi e delle aperte logge
 mi veggo al lume inaspettato e nuovo
 sanguigno il ferro, il traditor non trovo.
 MASSIMO
670Forse Emilio non fu.
 VALENTINIANO
                                        La nota voce
 ben riconobbi al grido, onde si dolse
 allor che lo piagai.
 MASSIMO
                                    Ma per qual fine
 un tuo servo arrischiarsi al colpo indegno?
 VALENTINIANO
 Il servo lo tentò, d'altri è il disegno.
 FULVIA
675(Oh dio!)
 MASSIMO
                     Lascia ch'io vada
 in traccia del fellon. (In atto di partire)
 VALENTINIANO
                                        Cura è di Varo.
 Tu non partire.
 MASSIMO
                               (Ah son perduto!) Io forse
 meglio di lui potrò...
 VALENTINIANO
                                        Massimo amico
 non lasciarmi così; se tu mi lasci
680donde spero consiglio e donde aita?
 MASSIMO
 T'ubbidisco. (Io respiro).
 FULVIA
                                                 (Io torno in vita).
 MASSIMO
 Ma chi del tradimento
 tu credi autor?
 VALENTINIANO
                              Puoi dubitarne? In esso
 Ezio non riconosci? Ah se mai posso
685convincerlo abbastanza, i giorni suoi
 l'error mi pagheranno.
 FULVIA
 (Mancava all'alma mia quest'altro affanno).
 MASSIMO
 Io non so figurarmi
 in Ezio un traditor. D'esserlo almeno
690non ha ragion. Benignamente accolto...
 applaudito da te... come avria core?
 È ben ver che l'amore,
 l'ambizion, la gelosia, la lode
 contamina talor d'altrui la fede.
695Ezio amato si vede,
 è pien d'una vittoria,
 arbitro è delle schiere...
 Eh potrebbe scordarsi il suo dovere.
 FULVIA
 Tu lo conosci ed in tal guisa o padre
700parli di lui?
 MASSIMO
                         Son d'Ezio amico, è vero,
 ma suddito d'Augusto.
 VALENTINIANO
                                            E Fulvia tanto
 difende un traditore? Ah che il sospetto
 del geloso mio cor vero diviene.
 MASSIMO
 Credi Fulvia capace
705d'altro amor che del tuo? T'inganni; in lei
 è pietà la difesa e non amore.
 La minaccia, l'orrore
 di castigo e di morte
 la fanno impietosir. Del sesso imbelle
710la natia debolezza ancor non sai?