Ezio, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA II
 
 VALENTINIANO senza manto e senza lauro, con spada nuda e seguito di pretoriani, e detti
 
 VALENTINIANO
 Ogni via custodite ed ogni ingresso. (Parlando ad alcuni soldati che partono)
 MASSIMO
 (Egli vive! Oh destin!)
 VALENTINIANO
                                            Massimo, Fulvia,
 chi creduto l'avria?
 MASSIMO
                                      Signor, che avvenne?
 VALENTINIANO
 Ah maggior fellonia mai non s'intese!
 FULVIA
650(Misero genitor!) (Da sé)
 MASSIMO
                                    (Tutto comprese).
 VALENTINIANO
 Di chi deggio fidarmi? I miei più cari
 m'insidiano la vita.
 MASSIMO
 (Ardir). Come! E potrebbe
 un'anima sì rea trovarsi mai!
 VALENTINIANO
655Massimo, e pur si trova e tu lo sai.
 MASSIMO
 Io!
 VALENTINIANO
         Sì, ma il ciel difende
 le vite de' monarchi. Emilio invano
 trafiggermi sperò; nel sonno immerso
 credea trovarmi e s'ingannò. L'intesi
660del mio notturno albergo
 l'ingresso penetrare. a' dubbi passi,
 al tentar delle piume
 previdi un tradimento. In piè balzai,
 strinsi un acciar; contro il fellon che fugge
665fra l'ombre i colpi affretto; accorre al grido
 stuol di custodi e delle aperte logge
 mi veggo al lume inaspettato e nuovo
 sanguigno il ferro, il traditor non trovo.
 MASSIMO
 Forse Emilio non fu.
 VALENTINIANO
                                        La nota voce
670ben riconobbi al grido, onde si dolse
 allor che lo piagai.
 MASSIMO
                                    Ma per qual fine
 un tuo servo arrischiarsi al colpo indegno?
 VALENTINIANO
 Il servo lo tentò, d'altri è il disegno.
 FULVIA
 (Oh dio!)
 MASSIMO
                     Lascia ch'io vada
675in traccia del fellon. (In atto di partire)
 VALENTINIANO
                                        Cura è di Varo.
 Tu non partire.
 MASSIMO
                               (Ah son perduto!) Io forse
 meglio di lui potrò...
 VALENTINIANO
                                        Massimo, amico,
 non lasciarmi così; se tu mi lasci,
 donde spero consiglio e donde aita?
 MASSIMO
680T'ubbidisco. (Io respiro).
 FULVIA
                                                 (Io torno in vita).
 MASSIMO
 Ma chi del tradimento
 tu credi autor?
 VALENTINIANO
                              Puoi dubitarne? In esso
 Ezio non riconosci? Ah se mai posso
 convincerlo abbastanza, i giorni suoi
685l'error mi pagheranno.
 FULVIA
 (Mancava all'alma mia quest'altro affanno).
 MASSIMO
 Io non so figurarmi
 in Ezio un traditor. D'esserlo almeno
 non ha ragion. Benignamente accolto...
690applaudito da te... come avria core?
 È ben ver che l'amore,
 l'ambizion, la gelosia, la lode
 contaminan talor d'altrui la fede.
 Ezio amato si vede,
695è pien d'una vittoria,
 arbitro è delle schiere...
 Eh potrebbe scordarsi il suo dovere.
 FULVIA
 Tu lo conosci ed in tal guisa, o padre,
 parli di lui?
 MASSIMO
                         Son d'Ezio amico, è vero,
700ma suddito d'Augusto.
 VALENTINIANO
                                            E Fulvia tanto
 difende un traditore? Ah che 'l sospetto
 del geloso mio cor vero diviene.
 MASSIMO
 Credi Fulvia capace
 d'altro amor che del tuo? T'inganni; in lei
705è pietà la difesa e non amore.
 La minaccia, l'orrore
 di castigo e di morte
 la fanno impietosir. Del sesso imbelle
 la natia debolezza ancor non sai?