Didone abbandonata, Madrid, Mojados, 1752

 SCENA VI
 
 ENEA e SELENE frettolosa
 
 ENEA
 Principessa ove corri?
 SELENE
                                           A te. M'ascolta.
 ENEA
1095Se brami un'altra volta
 rammentarmi l'amor t'adopri invano.
 SELENE
 Ma che farà Didone?
 ENEA
                                         Al partir mio
 manca ogni suo periglio.
 La mia presenza i suoi nemici irrita.
1100Iarba al trono l'invita,
 stenda a Iarba la mano e si consoli. (In atto di partire)
 SELENE
 Senti, se a noi t'involi,
 non sol Didone, ancor Selene uccidi.
 ENEA
 Come!
 SELENE
                Dal dì ch'io vidi il tuo sembiante,
1105celai timida amante
 l'amor mio, la mia fede;
 ma vicina a morir chiedo mercede.
 Mercé se non d'amore
 almeno di pietà. Mercé...
 ENEA
                                                Selene,
1110omai più del tuo foco
 non mi parlar né degli affetti altrui.
 Non più amante qual fui, guerriero io sono.
 Torno al costume antico,
 chi trattien le mie glorie è mio nemico.
 
1115   A trionfar mi chiama
 un bel desio d'onore
 e già sopra il mio core
 comincio a trionfar.
 
    Con generosa brama
1120fra i rischi e le ruine,
 di nuovi allori il crine
 io volo a circondar. (Parte)