Ezio, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA XV
 
 VALENTINIANO e MASSIMO
 
 MASSIMO
 (Or giova il simular). No, non sia vero
 che per vergogna mia viva costei.
 Cesare, io corro a lei,
 voglio passarle il cor.
 VALENTINIANO
                                         T'arresta, amico.
1210S'ella muore, io non vivo. Ancor potrebbe
 quell'ingrata pentirsi.
 MASSIMO
                                           Al tuo comando
 con pena ubbidirò. Troppo a punirla
 il dover mi consiglia.
 VALENTINIANO
 Perché simile a te non è la figlia!
 MASSIMO
 
1215   Col volto ripieno
 di tanto rossore
 più calma nel seno,
 più pace non ho.
 
    Oh quanti diranno
1220che 'l perfido inganno
 dal suo genitore
 la figlia imparò! (Parte)