Ezio, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA IX
 
 ONORIA e detti
 
 ONORIA
                               Liete novelle, Augusto.
 VALENTINIANO
 Che reca Onoria? Il volto suo ridente
 felicità promette.
 ONORIA
                                   Ezio è innocente.
 VALENTINIANO
1515Come?
 ONORIA
                 Emilio parlò. L'empio ministro
 nelle mie stanze io ritrovai celato,
 già vicino a morir.
 MASSIMO
                                     (Son disperato).
 VALENTINIANO
 Nelle tue stanze?
 ONORIA
                                  Sì. Da te ferito
 la scorsa notte ivi s'ascose. Intesi
1520dal labbro suo ch'Ezio è innocente. Augusto,
 non mentisce chi more.
 VALENTINIANO
                                              E l'alma rea,
 che gli commise il colpo,
 almen ti palesò?
 ONORIA
                                 Mi disse: «È quella
 che a Cesare è più cara e che da lui
1525fu oltraggiata in amor».
 VALENTINIANO
                                              Ma il nome?
 ONORIA
                                                                       Emilio
 a dirlo si accingea; tutta sui labbri
 l'anima fuggitiva egli raccolse;
 ma l'estremo sospiro il nome involse.
 VALENTINIANO
 Oh sventura!
 MASSIMO
                           (Oh periglio!)
 FULVIA
                                                       Or di', tiranno, (A Valentiniano)
1530s'era infido il mio sposo?
 Se fu giusto il punirlo? Or che mi giova
 che tu il pianga innocente? Or chi la vita,
 empio, gli renderà?
 ONORIA
                                       Fulvia, che dici?
 Ezio morì!
 FULVIA
                       Sì, principessa; ah fuggi
1535dal barbaro germano; egli è una fiera
 che si pasce di sangue
 e di sangue innocente. Ognun si guardi,
 egli ha vinto i rimorsi, orror non sente
 della sua crudeltà, gloria non cura;
1540pur la tua vita, Onoria, è mal sicura.
 ONORIA
 Ah inumano! E potesti...
 VALENTINIANO
                                               Onoria, oh dio!
 Non insultarmi; io lo conosco, errai;
 ma di pietà son degno
 più che d'accuse. Il mio timor consiglia.
1545Son questi i miei più cari; in qual di loro
 cercherò il traditor, s'io non gli offesi?
 ONORIA
 Chi mai non offendesti? Il tuo pensiero
 il passato raccolga e non si scordi
 di Massimo la sposa, i folli amori,
1550l'insidiata onestà.
 MASSIMO
                                   (Come salvarmi!)
 VALENTINIANO
 E dovrò figurarmi
 che i benefici miei meno ei rammenti
 che un giovanil trasporto?
 ONORIA
                                                  E ancor non sai
 che l'offensore oblia
1555ma non l'offeso i ricevuti oltraggi?
 FULVIA
 (Ecco il padre in periglio).
 VALENTINIANO
                                                   Ah che purtroppo
 tu dici il ver ma che farò?
 ONORIA
                                                 Consigli
 or pretendi da me? Se fosti solo
 a fabbricarti il danno,
1560solo al riparo tuo pensa, o tiranno. (Parte)