Ezio, Torino, Reale, 1757

 SCENA XV
 
 VALENTINIANO e MASSIMO
 
 MASSIMO
 (Or giova il simular). No, non sia vero
 che per vergogna mia viva costei.
 Cesare, io corro a lei,
1210voglio passarle il cor.
 VALENTINIANO
                                         T'arresta, amico.
 S'ella muore, io non vivo. Ancor potrebbe
 quell'ingrata pentirsi.
 MASSIMO
                                           Al tuo comando
 con pena ubbidirò. Troppo a punirla
 il dover mi consiglia.
 VALENTINIANO
1215Perché simile a te non è la figlia?
 MASSIMO
 
    Col volto ripieno
 di tanto rossore
 più calma nel seno,
 più pace non ho.
 
1220   Oh quanti diranno
 che 'l perfido inganno
 dal suo genitore
 la figlia imparò! (Parte)