Ezio, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA XII
 
 ONORIA e FULVIA
 
 FULVIA
585A Cesare nascondi,
 Onoria, i suoi trasporti. Ezio è fedele;
 parla così da disperato amante.
 ONORIA
 Mostri, Fulvia, al sembiante
 troppa pietà per lui, troppo timore.
590Fosse mai la pietà segno d'amore?
 FULVIA
 Principessa, m'offendi. Assai conosco
 a chi deggio l'affetto.
 ONORIA
 Non ti sdegnar così, questo è un sospetto.
 FULVIA
 Se prestar si dovesse
595tanta fede ai sospetti, Onoria ancora
 dubitar ne faria. Ben da' tuoi sdegni
 come soffri un rifiuto anch'io m'avvedo;
 dovrei crederti amante e pur nol credo.
 ONORIA
 Anch'io, quando m'oltraggi
600con un sospetto al fasto mio nemico,
 dovrei dirti arrogante; e pur nol dico.
 
    Ancor non premi il soglio
 e già nel tuo sembiante
 sollecito l'orgoglio
605comincia a comparir.
 
    Così tu mi rammenti
 che i fortunati eventi
 son più d'ogni sventura
 difficili a soffrir. (Parte)