Didone abandonata, Napoli, Ricciardo, 1724

 SCENA XII
 
 IARBA, ARASPE, poi OSMIDA
 
 IARBA
 Non è più tempo Araspe
390di celarmi così. Troppa finora
 sofferenza mi costa.
 ARASPE
                                       E che farai?
 IARBA
 I miei guerrier, che nella selva ascosi
 quindi non lungi al mio venir lasciai,
 chiamerò nella regia,
395distruggerò Cartago e l'empio core
 all'indegno rival trarrò...
 OSMIDA
                                               Signore.
 Già di Nettuno al tempio
 la reina s'invia. Sugli occhi tuoi
 al superbo troiano,
400se tardi a riparar porge la mano.
 IARBA
 Tanto ardir!
 OSMIDA
                          Non è tempo
 d'inutili querele.
 IARBA
                                  E qual consiglio?
 OSMIDA
 Il più pronto è il migliore. Io ti precedo;
 ardisci. Ad ogni impresa
405io sarò tuo sostegno e tua difesa. (Parte)