Semiramide riconosciuta, Venezia, Buonarigo, 1729

 SCENA III
 
 MIRTEO, IRCANO, SCITALCE e detti
 
 MIRTEO
 Al tuo cenno gran re deposte l'armi
 si presenta Mirteo; fra gl'altri anch'io
85alla vaga Tamiri offro la mano.
 L'Egitto...
 IRCANO
                     Odi; la bella (A Mirteo)
 che fra noi si contende è quella?
 MIRTEO
                                                             È quella.
 L'Egitto è il regno mio...
 IRCANO
 Dal Caucaso natio
90fin dal giogo selvoso
 vien l'arbitro de' Sciti amante e sposo.
 MIRTEO
 Ircano, a quel ch'io veggio
 tu d'Assiria i costumi ancor non sai.
 IRCANO
 Perché?
 SEMIRAMIDE
                  Tacer tu dei,
95parli il prence d'Egitto.
 IRCANO
 In Assiria il parlar dunque è delitto?
 MIRTEO
 L'Egitto è il regno mio; sospiri e pianti,
 rispetto e fedeltà sono i miei vanti.
 SEMIRAMIDE
 Siedi principe e spera, a lei che adori
100non è il tuo merto ascoso. (Mirteo va a sedere)
 (Qual ti sembra Mirteo?) (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                                  (Molle e noioso). (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Or narra i pregi tuoi.
 IRCANO
 Dunque a vostro piacer...
 TAMIRI
                                                Parla se vuoi.
 IRCANO
 E ben, io parlerò. Dove a lor piace
105regnano i Sciti; al variar dell'anno
 variano i lor confini, erranti abbiamo
 e le cittadi e i tetti
 e son le nostre mura i nostri petti.
 Quei pianti, quei sospiri
110non son pregi fra noi. Pregio allo Scita
 è l'indurar la vita
 al caldo, al gel delle stagioni intere
 e domar combattendo uomini e fere.
 TAMIRI
 È noto.
 SEMIRAMIDE
                 Or siedi Ircano. (Ircano va a sedere)
115(Qual ti sembra costui?) (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                                (Barbaro e strano). (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Venga Scitalce.
 SIBARI
                               (O stelle, io veggo Idreno!
 Qual arrivo funesto!)
 SEMIRAMIDE
 Sibari, oh dio! Questo è Scitalce? (Vedendo Scitalce)
 SIBARI
                                                               È questo.
 SEMIRAMIDE
 Sarà.
 SCITALCE
             (Numi che volto!) Il re novello
120Ircano dimmi, è quel ch'io miro?
 IRCANO
                                                               È quello.
 SCITALCE
 Sarà.
 SEMIRAMIDE
             Prence il tuo nome
 dunque è Scitalce?
 SCITALCE
                                     Appunto.
 SEMIRAMIDE
 (Qual voce!)
 SCITALCE
                          (Qual richiesta!
 Io gelo).
 SEMIRAMIDE
                   (Io vengo meno).
 SCITALCE
125(Semiramide è questa).
 SEMIRAMIDE
                                               (È questi Idreno).
 IRCANO
 Tu impallidisci amico. (A Scitalce)
 Perché?
 SCITALCE
                  Perché mi vedo
 sì gran rivale a fronte.
 MIRTEO
                                           Io non lo credo.
 TAMIRI
 Nino tu avvampi in volto.
130Che fu?
 SEMIRAMIDE
                  Così m'accendo
 per costume talora.
 TAMIRI
                                      (Io non l'intendo).
 SEMIRAMIDE
 Fin dall'indico clima (A Scitalce)
 ancor tu vieni alla real Tamiri
 il tributo ad offrir de' tuoi sospiri?
 SCITALCE
135Io... (Che dirò). Se venni...
 Non sperai... Mi credea... Ma veggo... (Oh dei!)
 SEMIRAMIDE
 (Si confonde il crudel sugli occhi miei).
 TAMIRI
 Siedi Scitalce, il turbamento io credo
 figlio d'amor né a paragon d'ogn'altro
140picciol merito è questo.
 SCITALCE
 Ubbidisco.
 SEMIRAMIDE
                       (Infedel).
 SCITALCE
                                           (Sogno o son desto!) (Nel mettersi a sedere)
 Ma veramente è quegli
 il successor della corona assira?
 IRCANO
 Non tel dissi.
 SCITALCE
                           Sarà.
 IRCANO
                                       (Questi delira).
 TAMIRI
145(Nino perché non chiedi
 qual mi sembri costui?) (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
                                                (Perché ravviso
 in quel volto fallace
 segni d'infedeltà). (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                     (Però mi piace).
 SEMIRAMIDE
 (O gelosia).
 IRCANO
                         Che più s'attende? È tempo
150che Tamiri decida.
 TAMIRI
 Son pronta.
 SEMIRAMIDE
                         (Ohimè!)
 TAMIRI
                                             Ciascun di voi...
 SEMIRAMIDE
                                                                            Ma prima
 giurar si dee di tolerar con pace
 la scelta d'un rivale.
 TAMIRI
                                       Il nume e l'ara
 eccovi o prenci.
 MIRTEO
                               Ogni tuo cenno è legge. (S’alza e va all’ara)
 SCITALCE
155(Son fuor di me). (S’alza e va all’ara)
 SEMIRAMIDE
                                    (Spergiuro).
 MIRTEO
 Io l'approvo. (Pongono la mano su l’ara stando uno per parte)
 SCITALCE
                           Io l'affermo.
 IRCANO
                                                    Io l'assicuro. (Ircano s’alza e non parte dal suo luogo)
 SEMIRAMIDE
 Ircano, al nume, all'ara
 non t'avvicini?
 IRCANO
                              No, giurai né voglio
 seguir l'altrui costume;
160questa è l'ara de' Sciti e questo è il nume. (Ponendo la mano al petto e accennando la spada)
 TAMIRI
 (Qual asprezza!)
 IRCANO
                                 Si sceglie
 oggi lo sposo o resta
 altro rito a compir?
 TAMIRI
                                      No, del mio core
 il genio ormai farò palese.
 SEMIRAMIDE
                                                  (Ah temo
165che Scitalce sarà!)
 TAMIRI
                                    L'ardir d'Ircano,
 di Mirteo l'umiltà veggo ed ammiro.
 Ma un non so che...
 SEMIRAMIDE
                                      Sospendi
 la scelta, o principessa; un lieve impegno
 questo non è; del tuo riposo anch'io
170son debitor; meglio pensando almeno
 me dal rossor di poco saggio assolvi.
 Esamina, rifletti e poi risolvi.
 TAMIRI
 Abbastanza pensai.
 IRCANO
                                      Dunque favelli.
 SEMIRAMIDE
 No. Principi v'attendo (Semiramide s’alza e seco tutti)
175entro la regia all'oscurar del giorno.
 Ivi a mensa festiva
 sarem compagni e spiegherà Tamiri
 ivi il suo cor. Voi tolerate intanto
 il brieve indugio.
 MIRTEO
                                   Io non m'oppongo.
 IRCANO
                                                                       Ed io
180mal soffro un re de' miei contenti avaro.
 SEMIRAMIDE
 Desiato piacer giunge più caro.
 
    Non so se più t'accendi (A Tamiri)
 a questa, a quella face.
 Ma pensaci, ma intendi.
185Forse chi più ti piace
 più traditor sarà.
 
    Avria lo stral d'amore
 troppo soavi tempre,
 se la beltà del core
190corrispondesse sempre
 del volto alla beltà. (Parte con Sibari)