Semiramide riconosciuta, Venezia, Buonarigo, 1729

 SCENA III
 
 MIRTEO con spada nuda e detti
 
 MIRTEO
 Traditori al mio sdegno (Di dentro)
1180non potrete involarvi. (Esce Mirteo inseguendo alcuni sciti che si ritirano alle navi e doppo lui escono gli assiri, tutti con l’armi)
 SIBARI
                                           Aita o prence. (Sibari veduto Mirteo lascia l’attacco)
 A difender Tamiri
 non basto incontro a lui.
 MIRTEO
                                               Barbaro scita. (Avanzandosi nel mezzo)
 Fra voi colle rapine
 si contrastan gli amori?
 IRCANO
                                              A tuo dispetto,
1185la sposa avrò.
 MIRTEO
                            L'avrai! Correte assiri;
 distrugga il ferro, il foco
 e le navi e i guerrieri.
 IRCANO
 Ti svenarò superbo.
 MIRTEO
                                       Invan lo speri. (Ircano, Mirteo e Sibari si disviano combattendo. Gli sciti balzano dalle navi e siegue incendio delle dette con zuffa fra sciti e gli assiri, quale terminata colla fuga de’ primi, escono di nuovo combattendo Ircano e Mirteo e resta Ircano perditore)
 Cedi il ferro o t'uccido.
 IRCANO
                                            A me l'acciaro
1190non toglierai, se non rimango estinto.
 MIRTEO
 No no, vivrai ma disarmato e vinto. (Mirteo disarma Ircano e getta la spada)
 IRCANO
 Crudel destino!
 MIRTEO
                                Assiri,
 al re lo scita altero
 prigionier conducete.
 IRCANO
                                          Io prigioniero!
 MIRTEO
1195Sì fremi traditor.
 IRCANO
                                   Di mie sventure
 sarà prezzo il tuo sangue.
 MIRTEO
                                                Eh di minaccie
 tempo non è, grazia e pietade implora.
 IRCANO
 Grazia e pietà? Farò tremarvi ancora.
 Scoglio avvezzo agli oltraggi
1200e del cielo e del mar giammai non cede.
 Impazienti al piede
 gli fremon le tempeste,
 i folgori sul capo, i venti intorno.
 E pur di tutti a scorno
1205in mezzo ai nembi procellosi e neri
 fa da lunge tremar navi e nocchieri. (Ircano parte fra le guardie)