Semiramide riconosciuta, Madrid, Mojados, 1753

 SCENA III
 
 MIRTEO, IRCANO, SCITALCE e detti
 
 MIRTEO
60Al tuo cenno, gran re, deposte l'armi,
 si presenta Mirteo.
 L'Egitto...
 IRCANO
                     Odi; la bella, (A Mirteo interrompendolo)
 che fra noi si contende, è quella?
 MIRTEO
                                                              È quella. (Ad Ircano)
 L'Egitto è il regno mio...
 IRCANO
65Del Caucaso natio (A Semiramide)
 vien dal giogo selvoso
 l'arbitro degli Sciti amante e sposo.
 MIRTEO
 Ircano, a quel ch'io veggio,
 tu d'Assiria i costumi ancor non sai.
 IRCANO
70Perché?
 SEMIRAMIDE
                  Tacer tu dei;
 parli il prence d'Egitto.
 IRCANO
 In Assiria il parlar dunque è delitto?
 MIRTEO
 L'Egitto è il regno mio; sospiri e pianti,
 rispetto, fedeltà sono i miei vanti.
 SEMIRAMIDE
75Siedi, principe, e spera; a lei che adori
 non è il tuo merto ascoso. (Mirteo va a sedere)
 Qual ti sembra Mirteo? (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                               Molle e noioso. (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Or narra i pregi tuoi.
 IRCANO
 Dunque a vostro piacer...
 TAMIRI
                                                Parla se vuoi.
 IRCANO
80Si parli. A farmi noto
 basta affermar ch'io sono
 l'opposto di colui. Sospiri e pianti
 non son pregi fra noi. Pregio allo Scita
 è l'indurar la vita
85al caldo, al giel delle stagioni intere,
 e domar combattendo uomini e fere.
 TAMIRI
 Si vede.
 SEMIRAMIDE
                  Or siedi Ircano. (Ircano va a sedere)
 Qual ti sembra costui? (Piano a Tamiri)
 TAMIRI
                                             Barbaro e strano. (Piano a Semiramide)
 SEMIRAMIDE
 Venga Scitalce.
 SIBARI
                               (O stelle! Io veggo Idreno.
90Qual arrivo funesto!)
 SEMIRAMIDE
 Sibari, oh dio! Questo è Scitalce? (Piano a Sibari, vedendo Scitalce)
 SIBARI
                                                               È questo.
 SEMIRAMIDE
 Sarà.
 SCITALCE
             Numi! Che volto! Il re novello
 Ircano dimmi è quel ch'io miro?
 IRCANO
                                                              È quello.
 SCITALCE
 Sarà.
 SEMIRAMIDE
             Prence, il tuo nome
95dunque è Scitalce?
 SCITALCE
                                     Appunto.
 SEMIRAMIDE
 (Qual voce!)
 SCITALCE
                          (Qual richiesta!
 Io gelo).
 SEMIRAMIDE
                   (Io vengo meno).
 SCITALCE
 (Semiramide è questa).
 SEMIRAMIDE
                                               (È questi Idreno).
 Fin dall'indico clima
100ancor tu vieni alla real Tamiri
 il tributo ad offrir de' tuoi sospiri?
 SCITALCE
 Io... (Che dirò?) Se venni...
 Non sperai... Mi credea... Ma veggo... (Oh dei!)
 SEMIRAMIDE
 (Si confonde il crudel sugli occhi miei).
 TAMIRI
105Siedi Scitalce, il turbamento io credo
 figlio d'amor né a paragon d'ogn'altro
 picciol merito è questo.
 SCITALCE
 Ubbidisco.
 SEMIRAMIDE
                       (Infedel!)
 SCITALCE
                                            (Sogno o son desto?)
 Ma veramente è quegli
110il successor della corona assira? (Ad Ircano)
 IRCANO
 Non tel dissi?
 SCITALCE
                            Sarà. (Siede)
 IRCANO
                                        Questi delira.
 TAMIRI
 Nino perché non chiedi (Piano a Semiramide)
 qual mi sembri costui?
 SEMIRAMIDE
                                             Perché ravviso
 in quel volto fallace
115segni d'infedeltà.
 TAMIRI
                                   Ma pur mi piace.
 IRCANO
 Che più s'attende? È tempo
 che Tamiri decida.
 TAMIRI
 Son pronta.
 SEMIRAMIDE
                         (Oimè!) Ma prima
 giurar si dee di tollerar con pace
120la scelta d'un rivale. Il nume e l'ara
 eccovi, o prenci.
 MIRTEO
                                Ogni tuo cenno è legge. (S’alza e va all’ara)
 SCITALCE
 (Son fuor di me). (Come sopra)
 SEMIRAMIDE
                                    (Spergiuro).
 MIRTEO
 Io l'approvo. (Scitalce e Mirteo pongono la mano su l’ara, stando uno per parte)
 SCITALCE
                           Io l'affermo.
 IRCANO
                                                    Io l'assicuro. (S’alza ma non parte dal suo luogo)
 SEMIRAMIDE
 Ircano, al nume, a l'ara
125non t'avvicini?
 IRCANO
                              No, giurai né voglio
 seguir l'altrui costume;
 quest'è l'ara de' Sciti e questo è il nume. (Ponendo la mano al petto e accennando la spada)
 TAMIRI
 Io l'ardire d'Ircano,
 di Mirteo l'umiltà veggo ed ammiro.
130Ma un non so che...
 SEMIRAMIDE
                                      Sospendi
 la scelta, o principessa.
 TAMIRI
 Abbastanza pensai.
 IRCANO
                                      Dunque favelli.
 SEMIRAMIDE
 No, principi v'attendo (S’alza e seco tutti)
 entro la reggia all'oscurar del giorno.
135Ivi a mensa festiva
 sarem compagni e spiegherà Tamiri
 ivi il suo cor. Voi tollerate intanto
 il breve indugio.
 MIRTEO
                                 Io non m'oppongo.
 IRCANO
                                                                     Ed io
 mal soffro un re de' miei contenti avaro.
 SEMIRAMIDE
140Desiato piacer giunge più caro.
 
    Non so se più t'accendi
 a questa, a quella face;
 ma pensaci, ma intendi,
 forse chi più ti piace
145più traditor sarà.
 
    Avria lo stral d'amore
 troppo soavi tempre,
 se la beltà del core
 corrispondesse sempre
150del volto alla beltà. (Parte con Sibari)