La Didone abbandonata, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA XV
 
 Tempio di Nettuno con simulacro del medesimo.
 
 ENEA, OSMIDA
 
 OSMIDA
 Come? Da' labbri tuoi
 Dido saprà che abbandonar la vuoi?
435Ah taci per pietà
 e risparmia al suo cor questo tormento.
 ENEA
 Il dirlo è crudeltà
 ma sarebbe il tacerlo un tradimento.
 OSMIDA
 Benché costante, io spero
440che al pianto suo tu cangerai pensiero.
 ENEA
 Può togliermi di vita
 ma non può il mio dolore
 far ch'io manchi alla patria e al genitore.
 OSMIDA
 Oh generosi detti!
445Vincere i propri affetti
 avanza ogni altra gloria.
 ENEA
 Quanto costa però questa vittoria!