Semiramide riconosciuta, Madrid, Mojados, 1753

 SCENA X
 
 SEMIRAMIDE, SCITALCE e SIBARI
 
 SEMIRAMIDE
 Come mi balza in petto
785impaziente il cor! Più non poss'io
 coll'idol mio dissimular l'affetto.
 SCITALCE
 Eccomi. A che mi chiedi?
 SEMIRAMIDE
                                                 Or lo saprai. (A Scitalce)
 Sibari t'allontana. (A Sibari)
 SCITALCE
                                     A nuovi oltraggi
 vuoi forse espormi?
 SEMIRAMIDE
                                       Oh dio!
790Non parliam più d'oltraggi. Io di tua fede
 tutto il valor conosco.
 Di Tamiri il rifiuto
 m'intenerì; mi fe' veder distinto
 che vero è l'amor tuo, che l'odio è finto.
795Deh non fingiamo più; dimmi che vive
 nel petto di Scitalce il cor d'Idreno.
 Io ti dirò che in seno
 vive del finto Nino
 Semiramide tua, che per salvarti
800ti resi prigionier, ch'io fui l'istessa
 sempre per te, che ancor l'istessa io sono.
 Pace, pace una volta, io ti perdono.
 SCITALCE
 Mi perdoni! E qual fallo?
 Forse i tuoi tradimenti?
 SEMIRAMIDE
                                               O stelle! O dei!
805I tradimenti miei? Dirlo tu puoi?
 Tu puoi pensarlo?
 SCITALCE
                                    Udite, ella s'offende,
 come mai non avesse
 tentato il mio morir, com'io veduto
 non avessi il rival, come se alcuno
810non m'avesse avvertito il mio periglio.
 Rivolgi altrove o menzogniera il ciglio.
 SEMIRAMIDE
 Che sento! E chi t'indusse
 a credermi sì rea?
 SCITALCE
                                    So che ti spiacque;
 la tua frode svanì; dell'innocenza
815i numi ebber pietà.
 SEMIRAMIDE
                                       Quei numi istessi,
 se v'è giustizia in cielo,
 dell'innocenza mia facciano fede.
 Io tradir l'idol mio? Tu fosti e sei
 luce degli occhi miei,
820del mio tenero cor tutta la cura.
 Ah se il mio labbro mente,
 di nuovo ingiustamente,
 come già fece Idreno,
 torni Scitalce a trapassarmi il seno.
 SCITALCE
825Tu vorresti sedurmi; un'altra volta,
 perfida, m'ingannasti,
 trionfane e ti basti;
 più le lagrime tue forza non hanno.
 SEMIRAMIDE
 Invero è un grande inganno
830a uno straniero in braccio
 sé stessa abbandonar, lasciar per lui
 la patria, il genitore.
 Se questo è inganno, e qual sarà l'amore?
 SCITALCE
 Eh ti conosco.
 SEMIRAMIDE
                            Ei mi deride! Udite
835se mostra de' suoi falli alcun rimorso?
 Io priego, egli m'insulta,
 io tutta umile, egli di sdegno acceso;
 la colpevole io sembro ed ei l'offeso.
 SCITALCE
 No no, la colpa è mia, purtroppo sento
840rimorso al cor; ma sai di che? D'un colpo
 che lieve fu né vendicommi allora.
 SEMIRAMIDE
 Barbaro non dolerti, hai tempo ancora.
 Eccoti il ferro mio, da te non cerco
 difendermi, o crudel; saziati, impiaga,
845passami il cor; già la tua mano apprese
 del ferirmi le vie. Mira, son queste
 l'orme del tuo furor.
 SCITALCE
                                        (Se più l'ascolto,
 mi scordo i torti miei).
 SEMIRAMIDE
                                             Ti volgi altrove?
 Riconoscile, ingrato, e poi mi svena.
 SCITALCE
850Va' non ti credo.
 SEMIRAMIDE
                                 Oh crudeltade!
 SCITALCE
                                                               Oh pena!
 SEMIRAMIDE
 
    Crudel! Morir mi vedi;
 e il mio dolor non credi?
 E insulti al mio dolor?
 
 SCITALCE
 
    Empia! Mi sei palese;
855e vanti ancor difese?
 E vuoi tradirmi ancor?
 
 SEMIRAMIDE
 
    Che crudeltà!
 
 SCITALCE
 
                               Che inganno!
 
 A DUE
 
 Che affanno è quel ch'io sento!
 Sei nato
                   per tormento
 Sei nata
860barbaro
                  del mio cor.
 barbara
 
    Qual astro in ciel splendea
 quel dì che un'alma rea
 seppe inspirarmi amor?
 
 Fine dell’atto secondo