Semiramide riconosciuta, Madrid, Mojados, 1753

 SCENA PRIMA
 
  Campagna su le rive dell’Eufrate con navi che sono incendiate; mura de’ giardini reali da un lato con cancelli aperti.
 
 Zuffa già incominciata fra le guardie assire e soldati sciti, gli ultimi de’ quali si disperdono inseguiti dagli altri. Poi IRCANO e MIRTEO combattendo, il primo cade, l’altro gli guadagna la spada
 
 MIRTEO
 Cedi il ferro o t'uccido.
 IRCANO
                                            Il ferro avrai
865quand'io rimanga estinto.
 MIRTEO
 Empio vivrai, ma disarmato e vinto. (Lo disarma)
 IRCANO
 Astri nemici!
 MIRTEO
                            Assiri
 al re lo scita altero
 prigionier conducete.
 IRCANO
                                          Io prigioniero!
870Lacci ad Ircano? Ah temerario! E sai
 chi son io?
 MIRTEO
                       Sì, lo veggo. Un vil tu sei
 senza onor, senza fede,
 che altro dover non vede
 che il suo piacer, che insidia le regine,
875che sol con le rapine,
 pregio de' traditori,
 sa meritar, sa contrastar gli amori.
 IRCANO
 Quest'insolente oltraggio
 pagherai col tuo sangue.
 MIRTEO
                                               Eh di minacce
880tempo or non è. Grazia e pietade implora.
 IRCANO
 Grazia e pietà? Farò tremarti ancora.
 
    In mezzo alle tempeste
 scoglio battuto in mar
 da lungi fa tremar
885navi e nocchieri.
 
    Fra l'onde più funeste
 lo scoglio tuo sarò
 e il fasto io frangerò
 de' tuoi pensieri. (Parte fra le guardie assire)