Semiramide, Parigi, Quillau, 1755, II

 SCENA XIV
 
 IRCANO solo
 
 IRCANO
 Quanti inventan costoro
410incomodi riguardi! Eh ch'io non venni
 con essi a delirar. Tremi Scitalce;
 la sua caduta è certa,
 o frodi io tenti o violenza aperta.
 
    Talor, se il vento freme
415chiuso negli antri cupi,
 dalle radici estreme
 vedi ondeggiar le rupi
 e le smarrite belve
 le selve abbandonar.
 
420   Se poi della montagna
 esce dai varchi ignoti,
 o va per la campagna,
 struggendo i campi interi,
 o dissipando i voti
425de' pallidi nocchieri
 per l'agitato mar. (Parte)
 
 Fine dell’atto primo