Semiramide, Torino, Reale, 1757, I

 SCENA VI
 
 SEMIRAMIDE sola
 
 SEMIRAMIDE
 Di Scitalce il rifiuto
890è una prova d'amor. Questa mi toglie
 de' tradimenti suoi
 l'immagine dal cor. Questa risveglia
 le mie speranze e questa
 mille teneri affetti in sen mi desta.
895T'intendo, amor, mi vai
 la sua fé rammentando e non gl'inganni.
 Quant'è facile mai
 nelle felicità scordar gli affanni!
 
    Il pastor, se torna aprile,
900non rammenta i giorni algenti;
 dall'ovile all'ombre usate
 riconduce i bianchi armenti
 e l'avene abbandonate
 fa di nuovo risonar.
 
905   Il nocchier, placato il vento,
 più non teme o si scolora;
 ma contento in su la prora
 va cantando in faccia al mar. (Parte)