Didone abandonata, Napoli, Ricciardo, 1724

 SCENA XVII
 
 DIDONE con guardie e detti
 
 OSMIDA
 Siam traditi o regina.
455Se più tarda d'Arbace era l'aita,
 il valoroso Enea
 sotto colpo inumano oggi cadea.
 DIDONE
 Il traditor qual è, dove dimora?
 OSMIDA
 Miralo, nella destra ha il ferro ancora. (Accenna Araspe)
 DIDONE
460Chi ti destò nel seno (Ad Araspe)
 sì barbaro desio?
 ARASPE
 Del mio signor la gloria e il dover mio.
 OSMIDA
 Come! L'istesso Arbace
 disapprova...
 ARASPE
                           Lo so ch'ei mi condanna,
465il suo sdegno pavento
 ma il mio non fu delitto e non mi pento.
 DIDONE
 E né meno hai rossore
 del sagrilego eccesso?
 ARASPE
 Tornerei mille volte a far l'istesso.
 DIDONE
470Ti preverrò. Ministri
 custodite costui. (Parte Araspe con guardie)
 ENEA
 Generoso nemico,
 in te tanta virtude io non credea. (A Iarba)
 Lascia che a questo sen...
 IARBA
                                                Scostati Enea.
475Sappi che il viver tuo d'Araspe è dono,
 che il tuo sangue vogl'io, che Iarba io sono.
 DIDONE
 Tu Iarba!
 ENEA
                     Il re de' Mori!
 DIDONE
 Un re sensi sì rei
 non chiude in seno, un mentitor tu sei.
480Si disarmi.
 IARBA
                        Nessuno (Snuda la spada)
 avvicinarsi ardisca o ch'io lo sveno.
 OSMIDA
 (Cedi per poco almeno
 finch'io genti raccolga, a me ti fida). (A Iarba)
 IARBA
 E così vil sarò?
 ENEA
                              Fermate amici,
485a me tocca punirlo.
 DIDONE
                                      Il tuo valore
 serba ad uopo miglior; che più s'aspetta?
 O si renda o svenato a' piè mi cada.
 OSMIDA
 (Serbati alla vendetta). (A Iarba)
 IARBA
                                              Ecco la spada.
 
    Tu mi disarmi il fianco. (A Didone)
490Tu mi vorresti oppresso. (Ad Enea)
 Ma sono ancor l'istesso,
 ma non son vinto ancor.
 
    Soffro per or lo scorno.
 Ma forse questo è il giorno
495che domerò quell'alma, (A Didone)
 che punirò quel cor. (Ad Enea)
 
 DIDONE
 Frenar l'alma orgogliosa
 tua cura sia.
 OSMIDA
                          Su la mia fé riposa. (Parte con guardie)