Semiramide, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA X
 
 SEMIRAMIDE, SCITALCE, SIBARI
 
 SEMIRAMIDE
790Come mi balza in petto
 impaziente il cor! Più non poss'io
 con l'idol mio dissimular l'affetto.
 SCITALCE
 Eccomi. A che mi chiedi?
 SEMIRAMIDE
                                                 Or lo saprai. (A Scitalce)
 Sibari t'allontana. (A Sibari che parte)
 SCITALCE
                                     A nuovi oltraggi
795vuoi forse espormi?
 SEMIRAMIDE
                                       Oh dio!
 Non parliam più d'oltraggi. Io di tua fede
 tutto il valor conosco.
 Di Tamiri il rifiuto
 m'intenerì; mi fe' veder distinto
800che vero è l'amor tuo, che l'odio è finto.
 Deh non fingiamo più. Dimmi che vive
 nel petto di Scitalce il cor d'Idreno;
 io ti dirò che in seno
 vive del finto Nino
805Semiramide tua, che per salvarti
 ti resi prigionier, ch'io fui l'istessa
 sempre per te, che ancor l'istessa io sono.
 Pace, pace una volta, io ti perdono.
 SCITALCE
 Mi perdoni! E qual fallo?
810Forse i tuoi tradimenti?
 SEMIRAMIDE
                                               Oh stelle! Oh dei!
 I tradimenti miei! Dirlo tu puoi?
 Tu puoi pensarlo?
 SCITALCE
                                    Udite! Ella s'offende,
 come mai non avesse
 tentato il mio morir, com'io veduto
815non avessi il rival, come se alcuno
 non m'avesse avvertito il mio periglio.
 Rivolgi altrove, o menzognera, il ciglio.
 SEMIRAMIDE
 Che sento! E chi t'indusse
 a credermi sì rea?
 SCITALCE
                                    So che ti spiacque;
820la tua frode svanì; dell'innocenza
 i numi ebber pietà.
 SEMIRAMIDE
                                       Quei numi istessi,
 se v'è giustizia in cielo,
 dell'innocenza mia facciano fede.
 Io tradir l'idol mio? Tu fosti e sei
825luce degli occhi miei,
 del mio tenero cor tutta la cura.
 Ah se il mio labbro mente,
 di nuovo ingiustamente
 come già fece Idreno
830torni Scitalce a trapassarmi il seno.
 SCITALCE
 Tu vorresti sedurmi; un'altra volta,
 perfida, m'ingannasti;
 trionfane e ti basti;
 più le lagrime tue forza non hanno.
 SEMIRAMIDE
835Invero è un grand'inganno
 a uno straniero in braccio
 sé stessa abbandonar, lasciar per lui
 la patria e il genitore.
 Se questo è inganno, e qual sarà l'amore?
 SCITALCE
840Eh ti conosco.
 SEMIRAMIDE
                            E mi deride! Udite
 se mostra de' suoi falli alcun rimorso!
 Io priego, egli m'insulta;
 io tutta umile, egli di sdegno acceso,
 la colpevole io sembro ed ei l'offeso.
 SCITALCE
845No no, la colpa è mia; purtroppo sento
 rimorso al cor ma sai di che? D'un colpo
 che lieve fu né vendicommi allora.
 SEMIRAMIDE
 Barbaro, non dolerti; hai tempo ancora.
 Eccoti il ferro mio, da te non cerco
850difendermi, o crudel; saziati, impiaga,
 passami il cor; già la tua mano apprese
 del ferirmi le vie. Mira, son queste
 l'orme del tuo furor.
 SCITALCE
                                        (Se più l'ascolto,
 mi scordo i torti miei).
 SEMIRAMIDE
                                             Ti volgi altrove?
855Riconoscile, ingrato, e poi mi svena.
 SCITALCE
 Va', non ti credo.
 SEMIRAMIDE
                                  Oh crudeltade!
 SCITALCE
                                                                Oh pena!
 SEMIRAMIDE
 
    Crudel! Morir mi vedi
 e il mio dolor non credi?
 E insulti al mio dolor?
 
 SCITALCE
 
860   Empia! Mi sei palese
 e vanti ancor difese?
 E vuoi tradirmi ancor?
 
 SEMIRAMIDE
 
    Che crudeltà!
 
 SCITALCE
 
                               Che inganno!
 
 A DUE
 
 Che affanno è quel ch'io sento!
865Sei nata
                   per tormento
 Sei nato
 barbara
                  del mio cor.
 barbaro
 
    Qual astro in ciel splendea
 quel dì che un'alma rea
 seppe inspirarmi amor?
 
 Fine dell’atto secondo