Semiramide, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA III
 
 SIBARI solo
 
 SIBARI
 Quell'ira ch'io destai
 molto giovar mi può. Scitalce estinto
 dal timor mi difende
 ch'ei palesi il mio foglio;
940e di lei che m'accende
 un inciampo mi toglie al letto, al soglio.
 Questa dolce lusinga
 di delitto in delitto, oh dio! mi guida.
 Ma il rimorso or che giova?
945Quando il primo è commesso,
 necessario diventa ogn'altro eccesso.
 
    Or che sciolta è già la prora,
 sol si pensi a navigar.
 
    Quando fu nel porto ancora,
950era bello il dubitar. (Parte)