Semiramide, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA VI
 
 MIRTEO e detti
 
 MIRTEO
1055Così vieni a pugnar? Chi ti trattiene?
 Più non sei prigionier. Libero il campo
 il re concede. A che tardar? Raccogli
 quegli spirti codardi.
 SCITALCE
 Mirteo, per quanto io tardi,
1060troppo sempre a tuo danno
 sollecito sarò.
 MIRTEO
                            Dunque si vada.
 TAMIRI
 No no; già tutto è in pace;
 che si pugni per me più non intendo.
 SCITALCE
 Soddisfarlo convien. Prence, t'attendo.
 
1065   Odi quel fasto? (A Tamiri)
 Scorgi quel foco?
 Tutto fra poco
 vedrai mancar.
 
    Al gran contrasto
1070vedersi appresso
 non è l'istesso
 che minacciar. (Parte)