Semiramide, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA V
 
 SEMIRAMIDE e MIRTEO
 
 MIRTEO
665Vedi quanto son io
 sventurato in amor. Un tal rivale
 a me si preferisce.
 SEMIRAMIDE
                                     A tuo favore
 tutto farò. Ti bramerei felice.
 MIRTEO
 Come goder mi lice
670la tua pietà?
 SEMIRAMIDE
                          Ti maravigli, o prence,
 perché il mio cor non vedi;
 va'; più caro mi sei di quel che credi.
 MIRTEO
 
    A te risorge accanto
 la speme nel mio sen,
675come dell'alba al pianto
 sull'umido terren
 risorge il fiore.
 
    Se guida mia si fa
 l'amica tua pietà,
680non temo del mio ben
 tutto il rigore. (Parte)