Alessandro nell’Indie, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 0SCENA X
 
 ERISSENA e GANDARTE
 
 GANDARTE
450Principessa adorata, allor che intesi
 te prigioniera, il mio dolor fu estremo;
 or che sciolta ti vedo,
 credimi, estremo è il mio piacer.
 ERISSENA
                                                              Lo credo.
 Dimmi, vedesti in sugli opposti lidi
455dell'Idaspe Alessandro?
 GANDARTE
                                              Ancor nol vidi.
 E tu provasti mai
 alcun timor ne' miei perigli?
 ERISSENA
                                                       Assai.
 Se Alessandro una volta
 giungi a veder, gli troverai nel viso
460un raggio ancora ignoto
 d'insolita beltà.
 GANDARTE
                               Per fama è noto.
 Deh non perdiamo o cara
 con ragionar di lui questo momento
 che dal ciel n'è permesso.
 ERISSENA
465Eh non è già l'istesso
 il vedere Alessandro
 che udirne ragionar. Qualunque vanto
 spiegar non può...
 GANDARTE
                                    Ma tanto
 parlar di lui tu non dovresti. Io temo,
470cara sia con tua pace,
 che Alessandro ti piaccia.
 ERISSENA
                                                 È ver, mi piace.
 GANDARTE
 Ti piace! Oh dei. Ma il tuo real germano
 non sai che la tua mano
 già mi promise?
 ERISSENA
                                 Il so.
 GANDARTE
                                             Non ti sovviene
475quante volte pietosa al mio tormento
 mi promettesti amor?
 ERISSENA
                                           Sì mel rammento.
 GANDARTE
 Ed or perché tiranna
 hai piacer d'ingannarmi?
 ERISSENA
                                                 E chi t'inganna!
 GANDARTE
 Tu che ad altri gli affetti
480dovuti a me senza ragion comparti.
 ERISSENA
 Dunque per bene amarti
 tutto il resto del mondo odiar degg'io?
 GANDARTE
 Chi udì caso in amore eguale al mio!
 ERISSENA
 
    Compagni nell'amore
485se tolerar non sai,
 non puoi trovare un core
 che avvampi mai per te.
 
    Chi tanta fé richiede
 si rende altrui molesto,
490questo rigor di fede
 più di stagion non è. (Parte)