Alessandro nell’Indie, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 SCENA PRIMA
 
 Gabinetti reali.
 
 PORO e GANDARTE
 
 PORO
 E passarà l'Idaspe
725l'abborrito rival senza contesa?
 GANDARTE
 No mio re. Per tuo cenno
 già radunai gran parte
 de' tuoi sparsi guerrieri e presso al ponte,
 che unisce dell'Idaspe ambo le rive,
730cauto gli ascosi. In questo aguato avvolto
 troverassi Alessandro appena giunto
 di qua dal fiume ed il soccorso a lui
 dell'esercito greco il ponte angusto
 ritarderà.
 PORO
                     Benché da lui diviso
735l'esercito rimanga, avrà difesa.
 Sai pur che in ogni impresa
 lo precedono sempre
 gli argiraspidi suoi.
 GANDARTE
                                       Fra questi appunto
 seminò Timagene
740l'odio per lui. Gl'avrem compagni o almeno
 non ci saran nemici. E quando ancora
 gli fossero fedeli, il lor coraggio
 si perderà nell'improviso assalto.
 Tu questi dalle sponde
745combattendo disvia. Sul varco angusto
 io sosterrò del ponte
 l'impeto ostile. Alle mie spalle intanto
 diroccheranno i nostri
 gl'archi di quello ed i sostegni, in parte
750rosi dal tempo e indeboliti ad arte.
 Così là senza duce
 restaranno le schiere e senza schiere
 qua il duce restarà. Compito questo
 al fato e al tuo valor si fidi il resto.
 PORO
755L'unico ben, ma grande,
 che riman fra' disastri agl'infelici,
 è il distinguer da' finti i veri amici.
 O del tuo re, non della sua fortuna
 fido seguace! E perché mai del regno,
760ond'io possa premiarti, il ciel mi priva.