Alessandro nell’Indie, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 SCENA XV
 
 ERISSENA e GANDARTE
 
 GANDARTE
1250Adorata Erissena
 fra perdite sì grandi, ah non si conti
 la perdita di te. Fuggiam da questa
 in più sicura parte.
 Tuo sposo e difensor sarà Gandarte.
 ERISSENA
1255Vanne solo. Io sarei
 d'impaccio al tuo fuggir. La mia salvezza
 necessaria non è. La tua potrebbe
 esser utile all'India; anzi tu devi
 a favor degl'oppressi usar la spada.
 GANDARTE
1260E dove senza te speri ch'io vada?
 
    Se viver non poss'io
 lungi da te mio bene,
 lasciami almen ben mio
 morir vicino a te.
 
1265   Che se partissi ancora,
 l'alma faria ritorno;
 e non so dirti allora
 quel che farebbe il piè. (Parte)