L’Alessandro nell’Indie, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA XII
 
  Tempio magnifico dedicato a Bacco con rogo nel mezzo che poi si accende.
 
 ALESSANDRO e CLEOFIDE preceduti dal coro de’ baccanti che escono danzando. Guardie, popolo e ministri del tempio con faci. Indi PORO in disparte.
 
 CORO
 
    Dagli astri discendi
1640o nume giocondo,
 ristoro del mondo,
 compagno d'amor.
 
    D'un popolo intendi
 le supplici note,
1645acceso le gote
 di sacro rossor.
 
 CLEOFIDE
 Nell'odorata pira
 si destino le fiamme. (I ministri con due faci accendono il rogo)
 ALESSANDRO
                                          È dolce sorte
 d'un'alma grande accompagnare insieme
1650e la gloria e l'amor.
 PORO
                                      (Reggete il colpo
 vindici dei).
 ALESSANDRO
                          Si uniscano o regina
 ormai le destre e delle destre il nodo
 unisca i nostri cori. (Accostandosele in atto di darle la mano)
 CLEOFIDE
 Ferma. È tempo di morte e non d'amori.
 ALESSANDRO
1655Come!
 PORO
                (Che ascolto!)
 CLEOFIDE
                                            Io fui
 consorte a Poro; ei più non vive. Io deggio
 su quel rogo morir. Se t'ingannai,
 perdonami Alessandro; il sacro rito
 non sperai di compir senza ingannarti.
1660Temei la tua pietà. Questo è il momento
 in cui si adempia il sacrificio appieno. (In atto di andare verso il rogo)
 ALESSANDRO
 Ah nol deggio soffrir. (Volendo arrestarla)
 CLEOFIDE
                                          Ferma o mi sveno. (Impugnando uno stile)
 PORO
 (O inganno! O fedeltà!) (Torna a celarsi)
 ALESSANDRO
                                               Non esser tanto
 di te stessa nemica.
 CLEOFIDE
1665Il nome d'impudica
 vivendo acquisterei. Passa alle fiamme
 dalle vedove piume
 ogni sposa fra noi. Questo è il costume
 de' nostri regni; ed ogni età lontana
1670questa legge osservò.
 ALESSANDRO
                                         Legge inumana
 che bisogno ha di freno,
 che distrugger saprò. (Volendo arrestarla)
 CLEOFIDE
                                          Ferma o mi sveno. (Come sopra)
 ALESSANDRO
 Stelle, che far degg'io!
 CLEOFIDE
 
    Ombra dell'idol mio
1675accogli i miei sospiri,
 se giri intorno a me.