Didone abbandonata, Parigi, Quillau, 1755, I

 SCENA VIII
 
 ARASPE
 
 ARASPE
 Empio! L'orror che porta
 il rimorso d'un fallo anche felice,
280la pace fra' disastri
 che produce virtù come non senti?
 O sostegno del mondo,
 degli uomini ornamento e degli dei,
 bella virtude, il mio piacer tu sei.
 
285   Se dalle stelle tu non sei guida,
 fra le procelle dell'onda infida,
 mai per quest'alma calma non v'è.
 
    Tu m'assicuri ne' miei perigli;
 nelle sventure tu mi consigli;
290e sol contento sento per te. (Parte)